Survey alle imprese 2021
L’indagine 2021 approfondisce gli effetti portati dalla pandemia da COVID-19 e le strategie adottate dalle imprese per farvi fronte e, in prospettiva, per uscirne, anche rafforzate.- Quali strategie di innovazione?
- Quali strategie nell'attività di formazione nell'era post-Covid-19?
- Esiste un legame di complementarità tra le due strategie?
- Quali sono state le strategie delle imprese per l’uscita dalla crisi Post Covid-19?
L’analisi condotta in questa edizione del Rapporto presenta una panoramica più ampia rispetto alle passate edizioni. Il campione di imprese analizzato risulta più elevato e questa volta non vi è stata alcuna scelta ex-ante circa le imprese da coinvolgere. Infatti, sono state coinvolte tutte le imprese aderenti a Fondartigianato sulla base delle informazioni relative agli indirizzi di posta elettronica che sono stati recuperati dal web. Questo ha consentito al Rapporto di aumentare il bagaglio informativo circa le imprese ubicate in regione Emilia-Romagna. Il campione di imprese rispondenti, infatti, si è dimostrato corposo e sufficientemente rappresentativo della realtà emiliano-romagnola mostrando tratti comuni al tessuto caratterizzante il territorio nazionale. Dall’analisi è emersa una prevalenza di micro e piccole imprese con una struttura proprietaria prevalentemente famigliare, mostrando in tal senso un tratto comune alle imprese italiane e di più grandi dimensioni. Possiamo osservare però una composizione di genere per i rispondenti leggermente variata rispetto alla passata edizione del Rapporto 2019/2020: benché il genere maschile continui a prevalere, quello femminile sembrerebbe in aumento. Dal punto di vista occupazionale invece non rileviamo differenze rispetto allo scorso rapporto: e cioè una spiccata prevalenza dell’occupazione maschile su quella femminile, una ben definita preferenza nello scegliere lavoratrici in qualifiche impiegatizie e una propensione maschile nelle mansioni legate alla produzione.
Anche il rapporto di quest’anno, 2021, prova a concentrare l’attenzione sull’analisi della formazione ai dipendenti ed i legami che questa pare mostrare, attraverso semplici analisi descrittive, con altre dimensioni della strategia di impresa: prima fra tutte la dimensione della strategia innovativa. Se nello scorso Rapporto 2019/2020 non vi era un’evidenza così drastica, al momento si nota una significativa discrepanza fra il numero di chi ha continuato l’attività di formazione e chi invece ha completamente rinunciato ad essa. Fra gli ambiti di maggiore interesse, com’era ragionevole aspettarsi, vi è la sicurezza, tralasciando le lingue o le competenze ambientali, in controtendenza con quanto avviene su scala europea. Certamente vi è stato un maggiore utilizzo della formazione a distanza. L’uso delle piattaforme di comunicazione online ha rappresentato uno degli aspetti caratterizzanti quest’ultimo anno, costituendo uno strumento per l’erogazione della formazione anche per le imprese. Certamente l’andamento delle performance economiche ha influenzato in maniera importante la scelta di intraprendere o meno attività di formazione: questo appare chiaro osservando che chi ha dichiarato un andamento positivo, o quanto meno stabile, ha significativamente investito di più in formazione.
Gli avvenimenti accaduti all’indomani dello scoppio della pandemia Covid-19, però, hanno reso necessarie delle considerazioni che includano le strategie per il superamento della crisi. A questo scopo il questionario è stato arricchito di una ulteriore sezione relativa alle aspettative delle imprese per il prossimo futuro e alle loro conoscenze circa le transizioni, digitale ed ecologica, che la crisi Covid-19 ha accelerato. Sebbene conoscano il significato di entrambe le transizioni, è apparso chiaro che le imprese puntino su quella ecologica per uscire dalla crisi, in particolare hanno individuato nella riduzione delle risorse energetiche la strategia principale.
L’analisi dell’ultima domanda del questionario ci ha permesso di delineare le aspettative per il prossimo futuro: le imprese hanno manifestato un certo grado di positività che lascia ben sperare circa l’uscita dalla crisi. Una buona dose di positività, infatti, si ripercuote sul livello di fiducia a livello nazionale ed internazionale traducendosi in un aumento di produttività, occupazione ed investimenti.
Il rapporto integrale è consultabile nella sezione reportistica.