Survey alle imprese 2019-2020
L’indagine 2019-2020 approfondisce lo studio del legame tra strategie di innovazione e strategia formativa con un focus specifico sugli effetti della pandemia COVID-19.- Quali strategie di innovazione?
- Quali strategie nell'attività di formazione?
- Esiste un legame di complementarità tra le due strategie?
- Quali sono stati gli effetti del forzato lock-down e del lavoro a distanza?
La fotografia che emerge dalle interviste realizzate evidenzia una struttura del campione di imprese in linea con quella della popolazione sui tre principali strati in accordo ai quali è stata effettuata la stratificazione campionaria: dimensione d’impresa, settore di appartenenza e localizzazione geografica (provincia). Le imprese intervistate aderenti a Fondartigianato e localizzate nella regione Emilia-Romagna, rappresentano sufficientemente la popolazione di riferimento, hanno una struttura proprietaria prevalentemente famigliare, mostrando in tal senso un tratto comune alle imprese italiane e di più grandi dimensioni, hanno una struttura occupazionale largamente composta da dipendenti maschi ed un andamento economico sul biennio 2018-2019 generalmente stabile. Quest’ultimo rispecchia l’andamento sia dell’economia regionale che di quella nazionale nel biennio considerato. Anche il rapporto di quest’anno, 2019-2020, incentra il proprio focus sull’analisi della formazione ai dipendenti ed i legami che questa pare mostrare, attraverso semplici analisi descrittive, con altre dimensioni della strategia di impresa: prima fra tutte la dimensione della strategia innovativa. Anche per i dati di quest’anno, andamento economico e formazione sembrano essere positivamente legati e la formazione tende ad essere erogata ai dipendenti con una lunga tenure, in coerenza con le ipotesi formulate dalla teoria dell’investimento in capitale umano. Al contrario di quanto emerso nella precedente survey, titolari d’impresa con titoli di studio più elevati pare che non siano più propensi ad erogare formazione, e non emergono nemmeno significative differenze.
Le analisi descrittive condotte evidenziano anche specifici legami tra formazione erogata ed innovazione. In particolare, poi una specifica domanda sul legame tra pratiche organizzative e formazione ha evidenziato come in modo coerente con quanto atteso vi sia una relazione tra lavoratori polifunzionali ed autonomi e formazione. Un ulteriore approfondimento di indagine ha riguardato gli ostacoli alla formazione, non inclusi nel questionario del 2019, che vedono tra i primi tre in ordine di importanza dichiarata: Mancanza di risorse economiche, Mancanza di tempo per la formazione (es. il personale in formazione non è sul luogo di lavoro e altro personale non può coprire lunghe assenze), Mancanza di programmi di formazione specifici per le esigenze d’impresa.
Una specifica sezione del questionario dedicata agli effetti della crisi economica e del forzato lockdown ha mostrato come il lavoro a distanza sia stato utilizzato da una componente non trascurabile di imprese; tuttavia, i risultati dicono che per molte, soprattutto nel settore terziario, l’esperienza è destinata a non protrarsi oltre il momento di crisi. Tuttavia, pare che circa la metà delle imprese artigiane ritenga il lavoro a distanza una pratica organizzativa del lavoro da continuare ad utilizzare anche nel futuro e non nel momento emergenziale portato dalla crisi pandemica. Inoltre, sulle modalità di erogazione della formazione, necessariamente cambiate a seguito del lockdown, le imprese hanno dichiarato che procederanno con modalità di formazione miste, online ed in presenza, con una quota non trascurabile di imprese che indica che la formazione online sostituirà quella in presenza. Dato confortante rimane anche quello relativo alla strategia di non modificare le decisioni di investimento in formazione a seguito della crisi economica. L’ultima domanda all’interno della sezione sulla recessione causata dalla pandemia concerne le potenziali strategie da mettere in atto per affrontarla. Le dimensioni strategiche considerate sono quelle dell’innovazione e della formazione. Le imprese hanno dichiarato che l’aumento della qualità del prodotto o servizio offerto è la principale strategia innovativa da adottare, mentre in termini di ampliamento della base di conoscenza dell’impresa, la strategia privilegiata è aumentare le competenze degli attuali dipendenti. Possiamo sperare che qualora tali strategie vengano messe in opera in modo complementare possano costituire uno strumento di crescita della competitività d’impresa ed anche una via per aumentarne la ‘resilienza’ di fronte a shock esogeni come quello che stiamo sperimentando in questo momento storico.
Il rapporto integrale è consultabile nella sezione reportistica.